Titolo: YO acid Jazz ver
Di: Shoji Meguro
Tratto da: Catherine Full Body
Oggi consiglio super breve e alla cieca! Si perchè sebbene siano anni che desidero giocare a Catherine Full Body non sono ancora riuscito a metterci le mani sopra. Tutti parlano di un bellissimo puzzle game, maturo, ironico, con una storia simpatica e ben scritta e con una colonna sonora stratosferica. Ma d’altronde parliamo di Shoji Meguro, l’uomo dietro alla colonna sonora di Persona 3, 4 e 5… insomma non uno sprovveduto.
Oggi vi parlo di YO Acid Jazz Version e la prima domanda utile alla quale conviene rispondere è: cosa diamine è l’ccid Jazz?
Nato negli anni ’80 in Inghilterra non è altro che la fusione tra il jazz, il soul e il funk, il tutto impreziosito dall’utilizzo di diversi strumenti elettronici. Uno dei pesi massimi del nuovo millennio è sicuramente Jamiroquai. Ascoltatelo e poi fatemi sapere se non è terribilmente in bilico tra la cosa più figa del mondo e mio nonno che tenta di usare uno smartphone.
Tornando a noi, YO acid Jazz è un brano molto breve, poco più di 1 minuto e 30 secondi di colori neon opachi conditi da qualche sonorità retrò capace di rendere il tutto un po’ fricchettone e un po’ “ragazzo giapponese con capelli colorati e sguardo simil anime”. Il brano si compone di tre sezioni: introduzione, strofa e ritornello.
Nel introduzione sentiamo il giro di basso che ci a compagnerà per tutta la durata del brano. Come potete vedere dall’immagine ci troviamo nella tonalità di Sib minore, tonalità che rimane per tutta la durata del brano nel mentre che viene colorata da costruzioni cordiali tipiche del jazz come triadi minori con settime maggiori o triadi minori con Settime minori, dalla presenza del sax tenore che richiama le vibes sensuali dell’intero gioco e alla voce graffiante del cantante maschile che, in un mix tra rap e canto, riconduce ancora una volta a quell’ideale di maschio alfa giapponese.
Yo è un brano minuscolo dove c’è ben poco da dire, non perchè il sia banale ma perchè la sua peculiarità sta nel riuscire a descrivere le emozioni del protagonista con pochissimi elementi. Il testo, metà giapponese e metà inglese, sottolinea la condizione del protagonista intrappolato in una serie di sogni enigmatici ormai quasi incapace di distinguere quale sia la realtà e quale la finzione. Un brano fresco, breve e divertente: sicuramente da aggiungere alle vostre playlist!