Titolo: King of the Swamp
Di: David Fenn
Tratto da: Death’s door
Di Death’s Door ne ho parlato brevemente nelle storie Instagram (@mangianastri_podcast) scrivendo di un titolo indie estremamente curato e prezioso. Death’s Door parla di morte in maniera nuova, semplice, senza patimenti inutili o propensioni al cliché. Un gioco estremamente curato con una colonna sonora sempre all’altezza; David Fenn, qui al suo terzo titolo, firma delle buone tracce capaci di amalgamarsi alla perfezione con i colori e lo stile del gioco. Non siamo di fronte ad un capolavoro musicale, sia chiaro, siamo dinnanzi ad una colonna sonora più che distinta; e tra le 50 tracce contenute nell’album ufficiale oggi vi parlo della mia preferita: King of the Swamp.
Il Re della palude, guardiano della fortezza allagata. Signore del suo dominio, sovrano di tutto ciò che scruta. Campione del popolo, custode dei cinque giuramenti. Primo del suo nome, secondo dell’altro nome, colui che è senza l’iniziale del secondo nome né la pietà. Distruttore di tutti coloro che metterebbero in dubbio il suo legittimo governo o lo guarderebbero di traverso. Divoratore dei vinti, divoratore degli indolenti, divoratore dei pigri. Donatore dell’obrobrio dell’ira e fonte della più meravigliosa beneficenza. Tutta la gloria a lui e alla sua mazza! Guida benedetta dei rospi non delle rane, ma in realtà cosa sono i rospi comunque? Sono delle rane peggiori no? Anche più brutte. La creatura più intelligente di tutto il paese, davvero intelligente come quel tizio, quell’Einstein ma più bello e…
Tranquilli, non sto delirando, vi ho solo tradotto la presentazione del Re della palude che avviene a schermo in una delle gag più divertenti del gioco. Il re della Palude è un combattente, un colossale rospo in armatura dotato di una grossa mazza acuminata e di un ego SPROPORZIONATO. Non dovrebbe sorprendere quindi l’inizio del suo brano interamente dedicato alle percussioni con un gusto molto tribale che richiama la natura da guerriero del Re rospo. A sottolineare il suo ego e la natura ibrida della sua arma vi è la fusione con i suoni moderni che donano un piglio estremamente fresco a questa prima sezione.
Segue l’esposizione del “rischio” e del tema.
Possiamo suddividere questo brano in 3 parti:
Introduzione legata alle percussioni: sestano un ambiente ed un carattere (tra l’altro mi piace pensare che tutti questi suoni percussioni legnosi che sentiamo siano derivanti dall’associazione tra la rana e e il giro, quello strumento di legno spesso a forma di rana o di coccodrillo)
Sezione di suoni di avvertimento
Esposizione del tema
I suoni di avvertimento, caratterizzati da un inciso melodico fortemente nasale (forse una cornamusa? Non capisco, scusate…) e dal continuo glissare degli archi, pongono l’accento sulla prima parte di quello che è un dialogo. Il re della Palude cerca di intimidire il suo avversario, di allontanarlo. È interessante che tutti questi suoni, questi incisi sono moltopiù simili a. Diversi che ha degli incisi melodici. Il suono nasale sembra più un urlo strozzato, il glissando degli archi anche… tradiscono quasi la paura del Re della Palude nel dover combattere contro l’uccello del malaugurio.
E a questi versi risponde proprio l’uccellino.
Il re della palude non ha un suo tema, o meglio: ha dei colori timbrici che richiamano fortemente i suoni africani con tamburi simil Bongos, Wood Block, Marimba e Flauto di Pan. Timbri che, uniti al ritmo estremamente agguerrito, trasformano il tema principale del gioco che potete leggere nell’estratto di partitura qui sopra. Non presenta nulla di particolare questo tema se non una mestizia di fondo (molto presente nella versione propriamente detta) che serve a raccontare la natura del nostro protagonista: letteralmente l’uccello della morte, e proprio per questa sua quasi neutralità è perfetto per essere colorato con nuovi colori e, in questa versione, è spettacolare. Quando il tema del corvo fa la sua comparsa diviene subito chiaro chi sarà il vincitore di questo scontro: l’armonia diviene chiara grazie al movimento armonico (cambiano gli accordi), il clima di tensione si distende leggermente ed il tema del protagonista risuona allo stesso tempo minaccioso e deciso. Non c’è insicurezza e questo viene ben sottolineato dall’intervallo principale del tema: la quinta giusta, l’intervallo più stabile che ci sia, il più solido.
La morte vincerà caro Rospo, è solo questione di tempo.
King of the Swamp è un brano davvero ben riuscito, semplice nella sua forma ma molto articolato nel riuscire a combinare tra loro diversi suoni percussivi e melodici creando un mix abbastanza unico. Unica pecca forse il decidere di far sentire i suoni elettronici solo all’inizio per poi non riprenderli più ma diciamocelo, è una piccola, piccolissima macchia.