Titolo: Elden Ring
Di: Yuka Kitamura
Tratto da: Elden Ring
Di Elden Ring se n’è parlato moltissimo, forse anche troppo in un primo momento andando a saturare l’intero panorama dell’informazione videoludica. Si è parlato della sua difficolta, della sua grandezza, dei suoi boss, dei suoi panorami, del suo gamepaly, dei move-set, delle build, della musica, DI TUTTO.
Anche io ne ho parlato un pochino (ma davvero poco) sulle storie di Instagram ma con questo ultimo consiglio musicale della stagione apro i battenti per una serie di 3 prodotti interamente legati all’ultima fatica di casa From Software: un consiglio musicale (questo), un episodio podcast speciale (in uscita lunedì 27) ed un ultimo resoconto scritto che uscirà presumo a metà Luglio.
Ma bando alle ciance, oggi vi consiglio il Main Theme di questo gioco, il brano che porta il nome di questa epopea: Elden Ring.
Già capire chi sia il compositore di questa colonna sonora è complesso. Se vi dovesse capitare di cercare su google vi verranno fuori ben 5 nomi differenti: Tsukasa Saitoh, Shoi Miyazawa, Tai Tomisawa, Yuka Kitamura e Yoshimi Kudo. Se però, come presumo, siete persone e non ammassi di carne priva di intelletto, avrete già notato come nei tre punti iniziali di questo “articolo” ci sia il nome di un solo compositore: Yuka Kitamura… come mai?
Beh, sono abbastanza sicuro che il main theme sia stato scritto proprio dalla compositrice giapponese, già conosciuta per aver collaborato sia per la colonna sonora di Sekiro che di Bloodborne che di DarkSouls III, e proprio qui sussiste uno dei miei problemi con la colonna sonora di questo gioco: l’anonimicità.
Sia chiaro, la colonna sonora di Elden Ring è un lavoro più che dignitoso. Non è il lavoro che mi aspettavo per questo gioco ma è sicuramente una colonna sonora ben legata al titolo, al suo mondo, alla vastità ecc ecc… l’unico problema è che tutto viene appiattito verso un univa direzione: “Famola epica e oscura”. Questo era già avvenuto per la colonna sonora di Dark Souls III e di BloodBorne ma qui è proprio palese in alcuni tratti, soprattutto nel Main Theme.
Possiamo suddividere questo brano in 3 sezioni che in maniera allusiva chiameremo:
Risveglio
Impatto
Consapevolezza
Il risveglio, ovvero i primi 15 secondi, è tutto ciò che un fan dei Souls si aspettava dalla musica del menù iniziale: sonorità rarefatte, tonalità minore, arpa, un po’ di rumore cupo di sottofondo (mix di archi e effettistica) e la successione di accordi ormai classica nei souls: I minore in secondo rivolto, II minore in primo rivolto (come potete vedere nell’immagine qui sotto).
Tutto quanto strizza l’occhio al passato, a quelle sensazioni lì, fortemente legate al primo Dark Souls, che hanno profondamente contraddistinto il brand di From Software. Questi primi 15 secondi hanno lo strano potere di farci sentire tanto a casa quanto persi, smarriti, emozionati e impauriti all’idea di poter finalmente imbarcarci per una nuova ed oscura avventura. Di pari passo anche l’inizio della nostra controparte videoluidca, del nostro personaggio avviene nel medesimo modo. Dopo tanto tempo un briciolo di grazia entra ne nostro corpo facendoci risvegliare come non morto… ed è proprio qui che arriva il primo enorme schiaffo di Elden Ring.
I toni cambiano completamente. Veniamo immediatamente scaraventati all’interno di una narrativa esponenzialmente più grande, più vasta, più epica. La grande differenza che intercorre, a mio parere, tra i Dark Souls e Elden Ring è la dimensione epica: Elden Ring non è la storia di un male che poco a poco ha consumato dei sovrani, delle creature mitologiche o delle specie di divinità, Elden Ring è la storia di una “famiglia” che affonda le sue radici e i suoi desideri nel tessuto stesso della realtà tirando in ballo volontà superiori e “schifezze” ultraterrene dal respiro ampissimo. Tutto questo la musica c’è lo sbatte in faccia dopo soli 15 secondi urlandoci un violentissimo: «BENVENUTO SENZALUCE!».
Il movimento I minore e II minore rimane ma viene accidentalmente epicizzato tramite l’utilizzo dell’orchestra sinfonica classica (tipicamente europea) e dalla successione armonica più classica che ci sia: I - VI - V minore - V maggiore. Tutto quanto respira di Europa, di Cavalieri della Tavola Rotonda, di Medioevo fantasy cavalleresco insomma: di quella roba lì.
“Roba” che ovviamente per essere degna di nascere anche dalla mente di Miyazaki deve perforza ed inevitabilmente contenere grandissime dosi di MINACCIA.
La terza parte, che ho chiamato prima “consapevolezza” è proprio questa “roba qui”: la consapevolezza di starci per imbarcare in un viaggio difficile, oscuro, minaccioso, ricco di mostruosità pronte a farci fuori senza remora alcuna. Il nostro intervallo I minore II minore torna ma solo nella sua veste melodica LA SI ormai del tutto assimilata dall’ascoltatore. Affidato agli ottoni gravi suona minaccioso, oscuro, sfidante e la melodia che da esso sgorga non altro che un eco di questa minaccia. Di fatti l’intervallo subito successivo è quello di semitono LA SOL# che, oltre ad essere cupo ed drammatico di suo, è accompagnato da un FA martellato al basso che cozza terribilmente con SOL#, e anche quando la melodia sembra virare verso una specie di barlume di successo con un movimento melodico ascendente subito l’armonia torna a spiegarci che no, nonni sarà nulla di semplice in questo viaggio, e lo fa piazzando una bella dominante minore (Mi minore).
C’è infine un’ultima chicca da dire riguardo a questo tema ma per farlo serve innanzitutto che guardate l’immagine qui sotto.
Sopra il tema di Demon’s Souls in chiave di violino, sotto il tema di Elden Ring in chiave di basso.
Notate somiglianze?
Beh si, parecchie e questo perchè il Main theme di Elden Ring riprende a piene mani dal main theme di Demon’s Souls, il primo Souls creato da From Software, il capostipite del genere e, inevitabilmente, il primo tassello che ha portato alla realizzazione di Elden Ring. La linea del tema è quasi identica, cambia il contesto, la grandezza, il respiro e l’importanza del semitono drasticamente centrale nel tema del primo Souls. In Demon’s abbiamo una avventura più contenuta, cupa e cruda, in Elden Ring abbiamo un’epopea mitica caratterizzata da spazi immensi, giganti di fuoco e creature divine.
Il main the di Elden Ring è spiazzante, soprattutto per un giocatore affezionato al primo Dark Souls come il sottoscritto. Le sonorità intime, spirituali, soffuse, meditative e morenti cedo il passo ad un trionfo di strumenti, ad una parata della gloria in decadenza, ad un carnevale di trombe, ottoni, corni e chi più ne ha più ne metta. Un tema che si pone come specchio intero di tutta la colonna sonora del gioco: bella ma troppo spesso priva di quel barlume in più.